Riconoscere la tortura. Seminario formativo a Cosenza

libia migrantiLibia, frontiera del Mediterraneo. È questo il titolo del seminario formativo promosso dall’associazione culturale multietnica La Kasbah e da LasciateCIEntrare (campagna nazionale contro la detenzione amministrativa dei migranti) che si terrà venerdì 21 e sabato 22 settembre, a Cosenza, nei locali della Regione Calabria (ex INAPLI), in via C. Gabriele, 49.

La due giorni, partendo dalla descrizione dell'attuale situazione politica nel paese nord africano, dalle nozioni giuridiche sul diritto di asilo e dall’analisi del sistema di accoglienza italiano, mira a fornire gli strumenti medico-legali per riconoscere la tortura nei richiedenti e titolari protezione internazionale o umanitaria. Secondo i dati raccolti nel 2017 da Medici per i Diritti Umani e secondo numerosi altri studi, almeno l’85% dei richiedenti asilo che vivono in Italia ha subito, in Libia, forme di tortura grave o abusi e, nello specifico, il 79% è stato trattenuto/detenuto in luoghi sovraffollati ed in pessime condizioni igienico sanitarie, il 60% ha subito costanti deprivazioni di cibo, acqua e cure mediche e il 55% gravi e ripetute percosse. Il 21 settembre i lavori avranno inizio alle 9 con la relazione di Yasmine Accardo, coordinatrice dei territori della campagna “LasciateCIentrare” su “Accogliere: la vera emergenza. Analisi e risultati del monitoraggio dei centri di accoglienza in Italia”.

Seguirà l’intervento di Giacomo Zandonini, filmmaker e giornalista freelance sul tema “La rotta sub sahariana: muoversi da freelance in un contesto di insicurezza e pericolo” e in collegamento Skype il filmmaker e giornalista freelance Valerio Nicolosi tratterà il caso Open Arms. La mattinata si chiuderà con l’etnopsichiatra Salvatore Inglese che approfondirà il tema “Il disagio mentale: elementi di psicologia transculturale. Il progetto terapeutico con i sopravvissuti a tortura”.

Nel pomeriggio sono previste le relazioni di Antonio Spina, medico unità vittime di tortura del centro Samifo di Roma su “Riconoscere la tortura: semiotica, diagnosi e relazione clinica” e di Silvia Crescini, avvocato ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione) su “Nozioni giuridiche sul diritto di asilo e politiche europee di esternalizzazione del diritto di asilo: conseguenze sulle vittime di tratta e tortura”. La seconda giornata, quella del 22 settembre, prenderà il via alle 9 con l’intervento di Luca Mannarino, referente territoriale della campagna LasciateCIEntrare che presenterà il dossier Libia. In diretta Skype il video giornalista freelance, Tommaso Gandini si soffermerà sulla criminalizzazione della solidarietà e il caso Juventa. Gianfranca Gentile dell’equipe multidisciplinare di Cosenza approfondirà il tema “Approccio multidisciplinare per l’identificazione, presa in carico e riabilitazione di sopravvissuti a tortura e violenza grave”.

Nel pomeriggio l’operatrice legale dell’ASGI Erminia Rizzi parlerà dell’ascolto del richiedente protezione internazionale, l’emersione della memoria traumatica e l’audizione in commissione territoriale”. Infine Marina Galati della Comunità Progetto Sud interverrà su “Vecchie e nuove forme di schiavitù: la tratta delle donne migranti”. A moderare i lavori sarà Emilia Corea dell’associazione La Kasbah. Nell’occasione sarà esposta la mostra fotografica dei progetti “Migrant Hotel” e “La città perduta” di Fabrizio Liuzzi. È in corso la richiesta di accreditamento presso i consigli degli ordini degli avvocati, degli assistenti sociali e dei giornalisti. Al termine del corso verrà rilasciato a tutti i frequentanti un attestato di partecipazione. Ci si può iscrivere gratuitamente compilando questo form.

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