Coronavirus. Nasce a Cosenza il Coordinamento educativo

Coordinamento Educativo Cosenza

Capire quanti e chi sono i bambini in difficoltà, individuare le maggiori criticità e stabilire interventi concreti per garantire ai più piccoli le doti educative e culturali essenziali di cui necessitano per non rimanere indietro.

È quanto si sono prefisse le associazioni e cooperative sociali Cepedù, Tagesmutter - I nidi delle mamme, Camera Minorile Mazzotta, Ciroma, Consultorio diocesano “La famiglia”, Don Bosco cooperativa sociale, Fondazione Roberta Lanzino, Lapis Cs, La Cooperativa delle donne, L’Isolachenonc’era cooperativa sociale, Ma-mò Associazione Montessori Cosenza, Teca Srl, assieme alle organizzazioni afferenti al progetto “Crescere in Calabria” che hanno dato vita al Coordinamento educativo Cosenza, avviando un’interlocuzione con le istituzioni e con gli Istituti comprensivi della città dei bruzi. L’emergenza sanitaria mondiale dovuta alla diffusione del coronavirus pone in una posizione di maggiore vulnerabilità proprio i bambini e le bambine che vivono in situazione di povertà educativa ed economica e quelli con bisogni speciali. La didattica a distanza non è una didattica inclusiva.

Lascia indietro i minori che vivono nei contesti più fragili, quelli che non sono in possesso di supporti tecnologici adeguati, quelli che non hanno una connessione internet o che non la hanno a sufficienza, quelli che non possono essere sostenuti dai genitori nello svolgimento delle consegne didattiche o ancora quelli che vivono in contesti familiari multiproblematici. Bambini e bambine che rimangono fuori dalle classi virtuali o per i quali la didattica a distanza si traduce in una sfilza di consegne da svolgere a casa, senza nessuna possibilità di mettersi al pari con gli altri.

Il Coordinamento educativo vuole innanzitutto mappare l’esistente. Ha diffuso il numero telefonico 347.3943852, attivo dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18, che farà da filtro ed indirizzerà rispetto alle richieste che sopraggiungeranno.

A rispondere uno staff di volontari (che si alterneranno su fascia oraria) composto da figure professionali (psicologi, educatori, counselor pedagogisti, consulenti familiari, esperti multimediali) a sostegno delle famiglie in questa delicata fase di emergenza sanitaria ed educativa.

Inoltre, sarà lanciata la campagna di crowdfunding “Cento computer per le scuole” che, a rafforzamento dei provvedimenti ministeriali e regionali, sarà mirata alla raccolta fondi per acquistare dispositivi digitali e/o schede dati, da destinare alle famiglie in difficoltà individuate dagli operatori territoriali e dalle scuole aderenti. In più saranno raccolti dispositivi digitali, da parte di chi voglia materialmente donarli alle scuole o agli enti deputati alla raccolta.

I fondi ministeriali fino ad ora stanziati per la didattica a distanza risultano completamente insufficienti, soprattutto nei contesti scolastici in cui si stima che il 40% circa degli studenti non riesce ad essere raggiunto. Gli ulteriori ed importanti fondi stanziati dalla Regione Calabria, invece, raggiungono meno del 10% circa dei ragazzi calabresi “dispersi” su una popolazione studentesca di circa 275 mila studenti. Niente di nuovo a guardare i dati Istat, che evidenziano come nel Sud oltre il 40% delle famiglie non possiede un computer o un tablet in casa (oltre il 45% in Calabria) e che il 41,9 % dei minori vive in condizione di sovraffollamento abitativo. Insegnanti, dirigenti scolastici, istituzioni, famiglie e organizzazioni del Terzo Settore hanno il preciso dovere di costruire efficaci alleanze educative al fine di affrontare la complessità di questo momento.

Per saperne di più si può visitare la pagina Facebook "Coordinamento educativo Cosenza".